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STORIA DI UN LIBRO VAGABONDO
Un giorno, passeggiando per il parco, lo incontrai: stava su di una panchina tutto solo ed aspettava me.
Fu amore a prima vista, scoprii che era un girovago in cerca di un po’ di ristoro.
L’ho portato a casa, morivo dalla voglia di conoscere la sua storia.
Mi ha narrato di un paese lontano, di guerra, di odio ma anche di amore, amicizia e di coraggio.
Rimase con me per una settimana intera: giorno e notte stava sempre a mia disposizione, pronto a raccontarmi storie che accendevano in me grandi passioni.
Il giorno in cui arrivò alla fine della sua storia fui molto triste: sapevo che era giunto il momento di separarci. Ridargli la libertà fu la cosa più giusta che potessi fare.
Attraverso internet riuscii a conoscere tutte le tappe del suo viaggio, coloro che lo avevano ospitato prima di me e come, in maniera diversa, avesse toccato il cuore di ognuno di loro.
Ho capito una cosa: “ anche se non era più con loro, il suo spirito aveva lasciato una traccia nella vita di chi lo aveva letto, così come ne era rimasto segnato a sua volta”.
Il giorno successivo mi recai al parco e lo lasciai sulla stessa panchina dove lo avevo trovato, libero di proseguire per il suo viaggio, con la speranza che potesse allietare il cuore di molte altre persone.
STORIA DI UN LIBRO VAGABONDO
Un giorno, passeggiando per il parco, lo incontrai: stava su di una panchina tutto solo ed aspettava me.
Fu amore a prima vista, scoprii che era un girovago in cerca di un po’ di ristoro.
L’ho portato a casa, morivo dalla voglia di conoscere la sua storia.
Mi ha narrato di un paese lontano, di guerra, di odio ma anche di amore, amicizia e di coraggio.
Rimase con me per una settimana intera: giorno e notte stava sempre a mia disposizione, pronto a raccontarmi storie che accendevano in me grandi passioni.
Il giorno in cui arrivò alla fine della sua storia fui molto triste: sapevo che era giunto il momento di separarci. Ridargli la libertà fu la cosa più giusta che potessi fare.
Attraverso internet riuscii a conoscere tutte le tappe del suo viaggio, coloro che lo avevano ospitato prima di me e come, in maniera diversa, avesse toccato il cuore di ognuno di loro.
Ho capito una cosa: “ anche se non era più con loro, il suo spirito aveva lasciato una traccia nella vita di chi lo aveva letto, così come ne era rimasto segnato a sua volta”.
Il giorno successivo mi recai al parco e lo lasciai sulla stessa panchina dove lo avevo trovato, libero di proseguire per il suo viaggio, con la speranza che potesse allietare il cuore di molte altre persone.