Lasciami andare, madre

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Journal Entry 1 by irrilevante from Milano, Lombardia Italy on Wednesday, February 24, 2010
da IBS.it:
"Dopo ventisette anni oggi ti rivedo, madre, e mi domando se nel frattempo tu abbia capito quanto male hai fatto ai tuoi figli". In una stanza d'albergo di Vienna, alle sei di un piovoso mattino, Helga Schneider ricorda quella madre che nel 1943 ha abbandonato due bambini per seguire la sua vocazione e adempiere quella che considerava la sua missione: essere a tempo pieno una SS e lavorare nei campi di concentramento del Führer.

Journal Entry 2 by irrilevante from Milano, Lombardia Italy on Wednesday, February 24, 2010
a Sonnenbarke per il "rin, ring, ring pasquale"
buona lettura!!!
Va.

Journal Entry 3 by Sonnenbarke from Pescara, Abruzzo Italy on Friday, February 26, 2010
È arrivato oggi, grazie mille carissima Irrilevante!!

Journal Entry 4 by Sonnenbarke from Pescara, Abruzzo Italy on Saturday, March 13, 2010
Siccome sono pigra, copio la recensione che ho scritto sul blog...

*

Helga Schneider nasce nel 1937 in Slesia, allora zona tedesca e dopo la guerra polacca. Suo padre, austriaco, combatte al servizio del Führer dopo l’annessione dell’Austria. Sua madre è una nazista convinta, che decide di dedicarsi completamente a servire la causa nazista, arruolandosi nelle SS e abbandonando la famiglia. Quando questo succede Helga ha 4 anni e suo fratello Peter un anno e mezzo.

I bambini crescono dunque senza madre, dapprima con la nonna paterna, che odia sinceramente il fanatismo della nuora, in seguito con la seconda moglie del padre, che però accetta solo Peter e odia Helga, spedendola in giro per collegi pur di non tenerla con sé. Helga cresce dunque senza madre, e non riesce a pronunciare la parola “Mutti”, mammina in tedesco. Non sa neppure perché la sua vera madre l’ha abbandonata.

Nel 1971, ormai sposata con un italiano e trasferitasi definitivamente in Italia, decide di cercare la sua vera madre: vuole scoprire chi è, vuole farla conoscere a suo figlio. La trova a Vienna e la scopre ancora nazista convinta: la donna che dovrebbe essere sua madre le racconta il suo passato di guardiana nei campi di sterminio, le offre l’oro rubato agli ebrei. Helga scappa da questa madre e non la rivedrà più per 27 anni. Trascorso questo periodo riceve una lettera da Vienna, con la quale un’amica di sua madre la avvisa che la donna è in una casa di cura per anziani, debole di mente, e le suggerisce di andarla a trovare perché non si sa quanto le resterà da vivere.

Lasciami andare, madre è il racconto di questo secondo incontro, dolorosissimo: Helga ha delle vere e proprie crisi di panico all’idea di dover incontrare di nuovo quella madre assassina e torturatrice, eppure va, insieme a sua cugina, che le fa forza. La madre è ormai novantenne e alterna momenti di confusione mentale, capricci tipici delle persone molto vecchie e momenti di terribile lucidità, nei quali racconta il suo passato nei campi di sterminio, soprattutto a Birkenau. È sua figlia che la incalza a raccontare, vuole sapere, forse per poter finalmente decidere di odiare irrevocabilmente sua madre. Perché nonostante tutto a volte la forza del sangue sembra essere superiore a quella della ragione, e ogni tanto Helga si scopre a provare un barlume di tenerezza per quella atroce madre.

Ma sua madre racconta: racconta degli orrori, delle camere a gas, degli esperimenti sulle prigioniere ebree, di tutti quegli indicibili orrori che conosciamo dai libri di storia. Appare ancora intrisa dell’ideale nazista, mai pentita, eppure non è facile capire se sia davvero così, o se non cerchi piuttosto di rispondere quello che Helga vuole sentirsi dire, così che possa finalmente odiarla e liberarsi da lei.

Per riuscire a liberarsi della pesantissima eredità materna, Helga Schneider si è sbarazzata innanzi tutto della sua lingua madre, che ha rifiutato, decidendo di scrivere i suoi libri in italiano.

È un libro molto forte, ma da cui è difficile staccarsi, anche per la scorrevolezza della scrittura. Ci vuole certo stomaco, e deve aver fatto molto male all’autrice. Molto bello, consigliato.

Journal Entry 5 by Sonnenbarke at -- via posta o passaggio a mano --, Lombardia Italy on Tuesday, March 16, 2010

Released 14 yrs ago (3/15/2010 UTC) at -- via posta o passaggio a mano --, Lombardia Italy

CONTROLLED RELEASE NOTES:

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Torna alla PDC (pazza da catena) irrilevante con tantissimi ringraziamenti per avermi permesso di leggerlo!

Journal Entry 6 by irrilevante from Milano, Lombardia Italy on Tuesday, April 20, 2010
Libro tornato a casa.
Un grazie grande a Sonnenbarke per aver partecipato e lasciato una bellissima recensione .. :)
Al prossimo libro.. ;)
Va.

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