La città perfetta
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Racconto noir metropolitano del giovane autore napoletano Angelo Petrella, qui alla prova del romanzo, dopo essersi rivelato al pubblico con 2 splendidi racconti brevi. Scrittura veloce, ritmata, immediata, da film d'azione.
L'ho letto in autobus, d'un fiato, e a volte, la lettura delle pagine mi pareva fare da didascalia perfetta a ciò che vedevo fuori dal finestrino, con tanto di colonna sonora!
Da leggere!
L'ho letto in autobus, d'un fiato, e a volte, la lettura delle pagine mi pareva fare da didascalia perfetta a ciò che vedevo fuori dal finestrino, con tanto di colonna sonora!
Da leggere!
Ricevuto in occasione del Meet Up campano del 14 dicembre 2008.
Appena finito di leggerlo, come promesso, ne faccio un ring.
Grazie a Tommaso :)
Appena finito di leggerlo, come promesso, ne faccio un ring.
Grazie a Tommaso :)
Diventa un ray invece che un ring! E partirà il 23 gennaio, in occasione del meet up campano.
Ecco il thread su bc-italy: http://forum.bookcrossing-italy.com/viewtopic.php?f=23&t=22237
Ed ecco i partecipanti:
- Emotionally (Prov. di Napoli)
- ultrasnapoli (Napoli/Pescara)
- Armonia82 (Napoli)
- sabella (Napoli)
- marnes (Firenze)
- Simone Storico (Roma)
- ermy (Millesimo SV) <----
- Tella (Mestre)
- anatolla (Roma/Marocco)
- MartinaViola (Latina)
- Tilly77 (Cesena)
- syro (Reggio Emilia)
- alessia_m1984 (Bari)
Ecco il thread su bc-italy: http://forum.bookcrossing-italy.com/viewtopic.php?f=23&t=22237
Ed ecco i partecipanti:
- Emotionally (Prov. di Napoli)
- ultrasnapoli (Napoli/Pescara)
- Armonia82 (Napoli)
- sabella (Napoli)
- marnes (Firenze)
- Simone Storico (Roma)
- ermy (Millesimo SV) <----
- Tella (Mestre)
- anatolla (Roma/Marocco)
- MartinaViola (Latina)
- Tilly77 (Cesena)
- syro (Reggio Emilia)
- alessia_m1984 (Bari)
Xobocop ha sbagliato ed invece di consegnarlo ad Armonia l'ha dato a me...vabbè ci invertiamo...lo leggo e lo consegno ad Armonia al prox meetup!!!
Grazieeee
Grazieeee
Il libro riparte oggi con passaggio a mano ad Ultrasnapoli, chiedo scusa per averlo tenuto troppo...
Io l'ho trovato semplicemente avvincente...mi ha positivamente colpita l'originale scelta linguistica, il modo di usare i vari intercalari napoletani dei personaggi rispetto alla zona in cui eraano nati e cresciuti.
Tre personaggi i cui destini si intrecciano più volte, fino ad esplodere in un finale epico e memorabile: Chimicone, Sanguetta e L'Americano. Ma molto ben sviluppati anche tutti gli altri personaggi che si intersecano con le loro vicende. Non riesci ad odiarli, perchè la loro descrizione si basa su un filo sottile in cui si possono trovare mille giustificazioni ai loro comportamenti, ognuno ha le proprie ragioni ideologiche o di vissuto, ma naturalmente non si può amarli senza riserve!!!
Io l'ho trovato semplicemente avvincente...mi ha positivamente colpita l'originale scelta linguistica, il modo di usare i vari intercalari napoletani dei personaggi rispetto alla zona in cui eraano nati e cresciuti.
Tre personaggi i cui destini si intrecciano più volte, fino ad esplodere in un finale epico e memorabile: Chimicone, Sanguetta e L'Americano. Ma molto ben sviluppati anche tutti gli altri personaggi che si intersecano con le loro vicende. Non riesci ad odiarli, perchè la loro descrizione si basa su un filo sottile in cui si possono trovare mille giustificazioni ai loro comportamenti, ognuno ha le proprie ragioni ideologiche o di vissuto, ma naturalmente non si può amarli senza riserve!!!
Lo so che vi sembrerà assurdo ma ultrasnapoli ha già ultimato la lettura di questo avvincente libro, rispetto ad Emotionally che ci ha impiegato sei mesi :D :D :D .
Comunque battute a parte il libro è davvero avvincente e ti tiene letteralmente attacato alle pagine, di cui ti verrebbe voglia di leggerle tutte di un fiato.
L'autore è stato veramente bravo agli intrecci degli eventi e dei tre protagonisti e con molta fantasia ha scritto un libro stupendo, scorrevole nella lettura e ricco di sorprese.
Bravo , bravissimo per il modo in cui alla fine di ogni evento raccontato da uno dei tre protagonisti, ti lascia col fiato in sospeso e una sensazione di aqualina in bocca e la voglia di riprendere la prossima lettura del protagonista in questione, per sapere come sia andata.
Tra i ringraziamenti, leggo il nome di Roberto Saviano che credo sia stato, fondamentale per la descrizione naturale di come sia organizzato il SISTEMA (Camorra) come lo stesso Saviano ama descrivere e di quali siano esattamente i meccanismi che lo alimentano e che lo tengono in vita e alla fine di ogni ciclo si rigenera.
Il finale è bello, strepitoso ma per chi come me ha letto Gomorra anche abbastanza scontato!!!
Il mio giudizio sul libro è da dieci e lode, anche se non ne ho letti tanti di libri questo è sicuramente uno dei più belli e coinvolgenti.
Ringrazio ancora una volta xobocop per avermi aggiuno al ring e informo armonia che prestò le giungerà a destinazione(magari tramite Emotionally)
Comunque battute a parte il libro è davvero avvincente e ti tiene letteralmente attacato alle pagine, di cui ti verrebbe voglia di leggerle tutte di un fiato.
L'autore è stato veramente bravo agli intrecci degli eventi e dei tre protagonisti e con molta fantasia ha scritto un libro stupendo, scorrevole nella lettura e ricco di sorprese.
Bravo , bravissimo per il modo in cui alla fine di ogni evento raccontato da uno dei tre protagonisti, ti lascia col fiato in sospeso e una sensazione di aqualina in bocca e la voglia di riprendere la prossima lettura del protagonista in questione, per sapere come sia andata.
Tra i ringraziamenti, leggo il nome di Roberto Saviano che credo sia stato, fondamentale per la descrizione naturale di come sia organizzato il SISTEMA (Camorra) come lo stesso Saviano ama descrivere e di quali siano esattamente i meccanismi che lo alimentano e che lo tengono in vita e alla fine di ogni ciclo si rigenera.
Il finale è bello, strepitoso ma per chi come me ha letto Gomorra anche abbastanza scontato!!!
Il mio giudizio sul libro è da dieci e lode, anche se non ne ho letti tanti di libri questo è sicuramente uno dei più belli e coinvolgenti.
Ringrazio ancora una volta xobocop per avermi aggiuno al ring e informo armonia che prestò le giungerà a destinazione(magari tramite Emotionally)
Ciao a tutti, il libro l'ho appena ricevuto da Emotionally, ci impiegherò un pò a leggerlo ma vi prometto il mio impegnoa finirlo quanto prima
Ultrasnapoli mi ha passato il ring.
A presto! :)
A presto! :)
"Napoli è rigida come un cadavere, ma nessuno si decide a seppellirla".
«E ora che hai intenzione di fare?» dice Betta.
«In che senso?».
«Intendo, da oggi in poi, nella vita».
«Niente. Quello che ho sempre fatto: lottare».
Spietato e brutale. Tagliente ed avvincente.
Sanguetta, Chimicone e l’Americano non sono i protagonisti: sono fantocci, sono burattini nelle mani di una città ("Di’, come è fatta questa città? e come si governa?") impossibile da controllare, che li fagocita giorno dopo giorno.
Bello il linguaggio “di strada".
Lo passo all'alunno di Sabella la settimana prossima :-)
Grazie Xobo, baciamo le mani! ahahahahaha
Ricevuto oggi con passaggio a mano da Armonia82 :)
Arrivato oggi 18 dicembre 2009 e... gode ottima salute !
Permettemi di dissentire sia pure solo in parte dal coro dei consensi.
Il romanzo è scritto con tecnica squisitamente cinematografica fatta di inquadrature, scorci, campi lunghi, zoomate, primi e primissimi piani per raccontare una Napoli come mai vorremmo che fosse. L’artificio stilistico dà un ritmo incalzante al racconto e il lettore vi rimane emotivamente incollato fino all’epilogo. Ciò anche se il romanzo, un mix di fantasia e realtà, alla fine risulta essere una poltiglia maleodorante che ha la pretesa di essere uno spaccato reale di vita sociale, politica e malavitosa di una città che, a parer mio, davvero non merita l’ironica etichetta di “città perfetta”.
L’intreccio ? Troppo votato alla ricerca di sorprendere il lettore a ogni pie’ sospinto.
Il personaggio meno credibile ? Il vicecommissario Daniele Tremalaterra, alias “l’Americano”, alias “America”. Ditemi, può avere credibilità un funzionario dello Stato alcolizzato (wodka !) che non fa che ammazzarsi di pippe di cocaina (e non solo di quelle…) e che continua a ripetere lo stucchevole inutile tormentone “Non chiamarmi America…” ? Alla fine, praticamente, una "macchietta" !
A finale…, mbé, lettori che mi seguirete nel ray, “che ve lo dico a fare”…
Il romanzo è scritto con tecnica squisitamente cinematografica fatta di inquadrature, scorci, campi lunghi, zoomate, primi e primissimi piani per raccontare una Napoli come mai vorremmo che fosse. L’artificio stilistico dà un ritmo incalzante al racconto e il lettore vi rimane emotivamente incollato fino all’epilogo. Ciò anche se il romanzo, un mix di fantasia e realtà, alla fine risulta essere una poltiglia maleodorante che ha la pretesa di essere uno spaccato reale di vita sociale, politica e malavitosa di una città che, a parer mio, davvero non merita l’ironica etichetta di “città perfetta”.
L’intreccio ? Troppo votato alla ricerca di sorprendere il lettore a ogni pie’ sospinto.
Il personaggio meno credibile ? Il vicecommissario Daniele Tremalaterra, alias “l’Americano”, alias “America”. Ditemi, può avere credibilità un funzionario dello Stato alcolizzato (wodka !) che non fa che ammazzarsi di pippe di cocaina (e non solo di quelle…) e che continua a ripetere lo stucchevole inutile tormentone “Non chiamarmi America…” ? Alla fine, praticamente, una "macchietta" !
A finale…, mbé, lettori che mi seguirete nel ray, “che ve lo dico a fare”…
Partito con destinataria ermy oggi 11 gennaio 2010.
Spedisco al successivo
arrivato stamattina, va in coda... xD
libro partito oggi alla volta di tilly77! :)
mi scuso per averlo trattenuto tanto a lungo.
editerò al più presto per aggiungere il mio commento.
EDIT: inserisco anche la mia recensione.
L’ho trovata godibile come un buon film d’azione, questa città perfetta.
Intrattenimento allo stato puro.
Le pagine si inseguono frenetiche, anche a notte fonda, e non c’è modo di staccarsi dalle tre voci che intrecciano i fatti. Tre vite diverse, apparentemente lontane, che improvvisamente si aggrovigliano: sono le vite di Sanguetta, giovane teppista, di Chimicone, studente pseudo rivoluzionario, e dell’Americano, agente della Digos. Tre personaggi che svolgono alla perfezione il compito che gli è stato assegnato: raccontano i fatti, intrigando il lettore fino all’inverosimile, e poi, proprio sul più bello, tacciono, passando la palla al prossimo, e lasciandoci cuocere a fuoco lento nella nostra curiosità.
Questi tagli, proprio come in un film, deviano l’attenzione da una situazione all’altra senza risolverne nessuna e aumentano la suspance, la voglia di scoprire l’inghippo in tutta la faccenda. Da questo punto di vista, il romanzo di Petrella funziona alla perfezione, preciso come un orologio svizzero.
La struttura a tre voci è supportata da tutta una serie di elementi, come ad esempio le trascrizioni di alcune intercettazioni telefoniche o di dispacci interni relativi ad operazioni segrete, che offrono al lettore una prospettiva privilegiata rispetto ai tre protagonisti.
I titoli dei giornali, invece, ci danno la percezione dei fatti visti dall’esterno, mentre la colonna sonora, che spesso invade i margini delle pagine, si fa carico delle emozioni, di staccare per un momento da armi, droga e complotti vari per riflettere sul perché di tutto questo.
Peccato però che sia difficile dare una risposta ad un interrogativo tanto importante semplicemente estrapolando qualche verso da alcune canzoni napoletane che parlano della vita di strada e delle sue regole.
Insomma, il romanzo mi è piaciuto, ma i protagonisti mi sono sembrati fin troppo stereotipati, presi dall’immaginario comune e rifiniti a colpi di flex: il piccolo spacciatore che si trova nel posto sbagliato al momento sbagliato, lo studentello di sinistra che occupa la scuola e si fa le canne, l’agente della Digos cocainomane che non guarda in faccia a nessuno.
Non ci sono sfumature a mitigare i contorni di questi personaggi e, in più, si fanno il verso da soli quando parlano, ripetendo continuamente le stesse identiche frasi: va bene caratterizzare il personaggio ma così lo uccidi, lo rendi insopportabile! Leggere sempre le stesse espressioni, gli stessi modi di dire per più di 500 pagine infastidisce e annoia, rendendo prevedibile ogni riga. Il troppo stroppia, si sa.
In teoria poi la protagonista vera e propria del romanzo dovrebbe essere la città: Napoli. Personalmente ci manco da un po,’ ma non ho mai conosciuto, e spero di non doverlo fare mai, il volto della città che Petrella cerca di immortalare. Ovviamente questo aspetto esiste, non ci sono dubbi, ma, quello dell’autore, mi è sembrato un ritratto in due dimensioni, privo di profondità. Inizia e si conclude in superficie.
Non voglio fare la parte della lettrice snob che legge solo ed esclusivamente romanzi impegnati, ma per me questo libro rappresenta soltanto una piacevole lettura, un buon thriller per chi vuole stare un po’ col fiato sospeso, niente di più. Credo che me ne dimenticherò presto.
mi scuso per averlo trattenuto tanto a lungo.
editerò al più presto per aggiungere il mio commento.
EDIT: inserisco anche la mia recensione.
L’ho trovata godibile come un buon film d’azione, questa città perfetta.
Intrattenimento allo stato puro.
Le pagine si inseguono frenetiche, anche a notte fonda, e non c’è modo di staccarsi dalle tre voci che intrecciano i fatti. Tre vite diverse, apparentemente lontane, che improvvisamente si aggrovigliano: sono le vite di Sanguetta, giovane teppista, di Chimicone, studente pseudo rivoluzionario, e dell’Americano, agente della Digos. Tre personaggi che svolgono alla perfezione il compito che gli è stato assegnato: raccontano i fatti, intrigando il lettore fino all’inverosimile, e poi, proprio sul più bello, tacciono, passando la palla al prossimo, e lasciandoci cuocere a fuoco lento nella nostra curiosità.
Questi tagli, proprio come in un film, deviano l’attenzione da una situazione all’altra senza risolverne nessuna e aumentano la suspance, la voglia di scoprire l’inghippo in tutta la faccenda. Da questo punto di vista, il romanzo di Petrella funziona alla perfezione, preciso come un orologio svizzero.
La struttura a tre voci è supportata da tutta una serie di elementi, come ad esempio le trascrizioni di alcune intercettazioni telefoniche o di dispacci interni relativi ad operazioni segrete, che offrono al lettore una prospettiva privilegiata rispetto ai tre protagonisti.
I titoli dei giornali, invece, ci danno la percezione dei fatti visti dall’esterno, mentre la colonna sonora, che spesso invade i margini delle pagine, si fa carico delle emozioni, di staccare per un momento da armi, droga e complotti vari per riflettere sul perché di tutto questo.
Peccato però che sia difficile dare una risposta ad un interrogativo tanto importante semplicemente estrapolando qualche verso da alcune canzoni napoletane che parlano della vita di strada e delle sue regole.
Insomma, il romanzo mi è piaciuto, ma i protagonisti mi sono sembrati fin troppo stereotipati, presi dall’immaginario comune e rifiniti a colpi di flex: il piccolo spacciatore che si trova nel posto sbagliato al momento sbagliato, lo studentello di sinistra che occupa la scuola e si fa le canne, l’agente della Digos cocainomane che non guarda in faccia a nessuno.
Non ci sono sfumature a mitigare i contorni di questi personaggi e, in più, si fanno il verso da soli quando parlano, ripetendo continuamente le stesse identiche frasi: va bene caratterizzare il personaggio ma così lo uccidi, lo rendi insopportabile! Leggere sempre le stesse espressioni, gli stessi modi di dire per più di 500 pagine infastidisce e annoia, rendendo prevedibile ogni riga. Il troppo stroppia, si sa.
In teoria poi la protagonista vera e propria del romanzo dovrebbe essere la città: Napoli. Personalmente ci manco da un po,’ ma non ho mai conosciuto, e spero di non doverlo fare mai, il volto della città che Petrella cerca di immortalare. Ovviamente questo aspetto esiste, non ci sono dubbi, ma, quello dell’autore, mi è sembrato un ritratto in due dimensioni, privo di profondità. Inizia e si conclude in superficie.
Non voglio fare la parte della lettrice snob che legge solo ed esclusivamente romanzi impegnati, ma per me questo libro rappresenta soltanto una piacevole lettura, un buon thriller per chi vuole stare un po’ col fiato sospeso, niente di più. Credo che me ne dimenticherò presto.
arrivato, speravo fosse meno corposo ç____ç
Finalmente l'ho finito, scusate il ritardo!
Sono d'accordo con Martina: lettura godibile, stile cinematografico avvincente ma personaggi stereotipati e irrimediabilmente antipatici, per questo non riesco proprio a condividere quello che scrive Emotionally : "Non riesci ad odiarli, perchè la loro descrizione si basa su un filo sottile in cui si possono trovare mille giustificazioni ai loro comportamenti, ognuno ha le proprie ragioni ideologiche o di vissuto, ma naturalmente non si può amarli senza riserve!!!", ma ho trovato interessante il suo punto di vista, magari sono troppo ottusa io o semplicemente è una realtà troppo lontana dalla mia perché possa calarmici.
Spedisco presto ad Alessiam1984!
Sono d'accordo con Martina: lettura godibile, stile cinematografico avvincente ma personaggi stereotipati e irrimediabilmente antipatici, per questo non riesco proprio a condividere quello che scrive Emotionally : "Non riesci ad odiarli, perchè la loro descrizione si basa su un filo sottile in cui si possono trovare mille giustificazioni ai loro comportamenti, ognuno ha le proprie ragioni ideologiche o di vissuto, ma naturalmente non si può amarli senza riserve!!!", ma ho trovato interessante il suo punto di vista, magari sono troppo ottusa io o semplicemente è una realtà troppo lontana dalla mia perché possa calarmici.
Spedisco presto ad Alessiam1984!
Journal Entry 21 by tilly77 at -- via posta o passaggio a mano --, Emilia Romagna Italy on Saturday, March 12, 2011
Released 13 yrs ago (3/5/2011 UTC) at -- via posta o passaggio a mano --, Emilia Romagna Italy
CONTROLLED RELEASE NOTES:
spedito una settimana fa ad alessiam1984!
mi è piaciuto molto lo stile cinematografico, i personaggi, la crudezza dei temi affrontati.. assolutamente da leggere, quando si inizia è difficile staccare gli occhi dalle pagine.
l'ho passato a mano a cloe89
l'ho passato a mano a cloe89
Si legge tutto d’un fiato il noir/thriller di Angelo Petrella “La città perfetta”; e non perché, come spesso si sottintende, il libro è breve o è scritto in maniera sempliciotta. Ma perché, dopo le prime pagine, non si può più fare a meno di continuare a leggere per scoprire quale sarà la fine di Sanguetta, l’Americano e Chimicone.
Sono loro i tre protagonisti del thriller, ambientato a Napoli, “la città perfetta per i bastardi”, come dirà appunto Sanguetta. Quest’ultimo è un giovane camorrista. Ne passerà di tutti i colori, fino a scontrarsi con il capo mafia Vincenzo Matrone (e devo ancora capire se questo nome è collegato a quel Vincenzo Matrone boss de “La Squadra” di qualche anno fa). Chimicone è un giovane comunista, poi diventato terrorista. Anche lui se la vedrà brutta in più occasioni. L’Americano è un Ispettore della DIGOS cocainomane e violento. Sullo sfondo, la Napoli mafiosa, e i servizi segreti del Sisde, che tutto controllano e governano.
La storia è ambientata nei primi anni ’90, fino all’ascesa di Silvio Berlusconi. Racconta quindi tutta Tangentopoli, e realtà e finzione, nomi veri e nomi inventati si mescolano in questa sapiente ricostruzione. Ad un certo punto, tra camorristi infiltrati nella Polizia, poliziotti infiltrati tra i camorristi, e i Servizi segreti infiltrati ovunque, sembrava quasi di leggere una versione romanzata di The Departed – ma poi la storia prende tutta un’altra direzione.
Morale della favola? Napoli viene descritta come una città violenta, piena di marciume. La città perfetta, appunto, per i bastardi.
Sono loro i tre protagonisti del thriller, ambientato a Napoli, “la città perfetta per i bastardi”, come dirà appunto Sanguetta. Quest’ultimo è un giovane camorrista. Ne passerà di tutti i colori, fino a scontrarsi con il capo mafia Vincenzo Matrone (e devo ancora capire se questo nome è collegato a quel Vincenzo Matrone boss de “La Squadra” di qualche anno fa). Chimicone è un giovane comunista, poi diventato terrorista. Anche lui se la vedrà brutta in più occasioni. L’Americano è un Ispettore della DIGOS cocainomane e violento. Sullo sfondo, la Napoli mafiosa, e i servizi segreti del Sisde, che tutto controllano e governano.
La storia è ambientata nei primi anni ’90, fino all’ascesa di Silvio Berlusconi. Racconta quindi tutta Tangentopoli, e realtà e finzione, nomi veri e nomi inventati si mescolano in questa sapiente ricostruzione. Ad un certo punto, tra camorristi infiltrati nella Polizia, poliziotti infiltrati tra i camorristi, e i Servizi segreti infiltrati ovunque, sembrava quasi di leggere una versione romanzata di The Departed – ma poi la storia prende tutta un’altra direzione.
Morale della favola? Napoli viene descritta come una città violenta, piena di marciume. La città perfetta, appunto, per i bastardi.
arrivato caldo caldo fresco fresco stamattina
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