L'Incarico definitivo

by Paolo Moretti | Mystery & Thrillers | This book has not been rated.
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Registered by akkuavera of Catania, Sicilia Italy on 3/3/2008
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Journal Entry 1 by akkuavera from Catania, Sicilia Italy on Monday, March 3, 2008
questo il titolo di un insolito thriller psicologico nel quale l'"Io
narrante" viene ironicamente (e consapevolmente) occultato nel personaggio
di Valerio.
Già all'inizio del racconto l'autore rivela come soltanto l'intervento del
suo editore lo abbia dissuaso dallo scrivere in prima persona. In effetti la
storia non è concepita con il classico distacco che di solito si osserva in
questo genere narrativo, dove i personaggi,
coinvolti in situazioni emotivamente inquietanti, sono come guardati dall'alto
e consegnati ad una sorta di vita propria.
Qui invece l'autore appare del tutto consapevole di avere costruito un
intreccio che lo tocca nel profondo e che gli appartiene visceralmente.
La tecnica narrativa procede a cerchi concentrici e il protagonista dipana
la sua trama esistenziale con resoconti oscillanti, che si spostano dalle
memorie recenti a quelle più remote, come in una seduta psicanalitica, dove
le dimensioni spazio temporali appaiono alterate e immerse in un clima
derealizzato e onirico.
Le vicende si susseguono incalzanti e sembrano cogliere di sorpresa quell'uomo
solo, circondato da presenze ambigue, trastullo degli Dei, intrappolato in
un'atmosfera sempre più enigmatica e stringente che si esprime in una
scrittura concitata, carica di una tensione emozionale quasi
incontrollabile.
Tutto sta accadendo mentre è detto: colpi di scena, percorsi insidiosi,
incontri imprevedibili, ma forse evocati da luoghi ignoti della coscienza e
su cui incombe la disperata ricerca del rischio estremo e l'ansia di
affrettare un destino inevitabile.
In questo suggestivo psicodramma, dove gli attori hanno la consistenza
labile ed effimera dei sogni, c'è tutto "il male di vivere" con le sue trame
incoerenti, la contingente scompostezza e l'incapacità di decifrarne il
senso per chi si dibatte in un ingranaggio minaccioso eppure umanamente
scontato.
Un'affannosa corsa verso la notte, l'inutile vittoria sull'oscuro,
indecifrabile nemico ed infine un'esile promessa di quiete che si articola
nelle due ultime battute di amletica sostanza:
"Dormiamo?" "Dormiamo."
Lele Sergi

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