"ognuno di noi non è che una carta in quel grande solitario chiamato vita"

Appena arrivato (vinto al RABCK quiz): grazie Milonga !

Un bambino in viaggio per cercare la madre (che a sua volta era fuggita per ritrovare se stessa), lungo un percorso a tratti reale e a tratti fantastico (un’ isola incantata, 52 nanetti, un jolly, un minuscolo libro nascosto in un panino…).
Si tratta inoltre di un percorso “ideale”, perché è anche un cammino di crescita, attraverso temi filosofici e riflessioni che i protagonisti compiono da soli ma propongono anche al lettore.
Con l’ormai consueto mix di fantasia, realtà e filosofia, Gaarder torna ad affrontare le domande esistenziali che l’uomo si pone da sempre, con quella semplicità che incanta i lettori di tutte le età e facendone portavoce ancora una volta un bambino (come già ne “Il mondo di Sofia”, “La ragazza delle arance”, “Il viaggio di Elisabet”, “C’è nessuno ?”), perché l’ingenuità, la mancanza di condizionamenti, l’apertura mentale anche nei confronti di esperienze che gli adulti subito accantonerebbero come suggestioni, sono terreno fertile su cui questo tipo di riflessioni possono germogliare producendo frutti importanti e incontaminati.
Il messaggio secondo cui l’unica alternativa per non essere travolti dal destino è trasformarsi in un jolly curioso e impertinente, sempre pronto a porre e a porsi interrogativi su qualsiasi argomento si inquadra perfettamente in questa storia allegorica, rasserenante e venata di un profondo senso di ottimismo, dove la vita è vista come “una grande lotteria in cui vengono estratti solamente biglietti vincenti”.
Una lettura davvero fuori dal comune, coinvolgente e ricca di spunti di riflessione.

Acchiappato al MUNZ, mi incuriosisce da un po' ^_^

Lasciato nel parco :)