In Mongolia in retromarcia

Registered by SpiderJerusalem of Roma, Lazio Italy on 8/2/2006
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Journal Entry 1 by SpiderJerusalem from Roma, Lazio Italy on Wednesday, August 2, 2006
« Questo volume rappresenta l’opera prima di due musicisti noti per il lavoro con i C.S.I. e, prima, con i C.C.C.P. - Fedeli alla Linea.
Un originale “libro a incastro”: dapprima l’emozionato e visionario resoconto di un viaggio in Mongolia, poi una serie di appassionanti flash tra presente e passato, realtà e fantasia, Oriente e Appennino emiliano.
Un viaggio non solo geografico ma anche e soprattutto spirituale, alla ricerca delle proprie radici profonde. Non è una guida per viaggiatori, né certamente si tratta di musica. È la narrazione di un viaggio interiore in un paese che si fa corpo a ritroso, alla ricerca non dell’esotico, ma di quanto è già nostro, posseduto da sempre.
La forza della voce narrante, la qualità della scrittura fanno di questo libro un piccolo, stimolante caso letterario.
»

Dire che Ferretti e Zamboni hanno influenzato la mia vita sarebbe minimizzare.

Con i C.S.I. è stato amore a primo ascolto... "Fuochi nella notte" in versione acustica visto su VideoMusic. Poi l'intero concerto registrato su VHS, visto e rivisto fino a consumare la cassetta. Sempre su VideoMusic le interviste a Ferretti che riusciva a lasciarmi sempre a bocca aperta. Poi è arrivato tutto il resto "Linea Gotica", "La terra, la guerra, una questione privata", "Tabula Rasa Elettrificata"... ogni disco un capolavoro, ogni colpo un centro. E così io crescevo e cambiavo, ma i C.S.I. rimanevano (e rimangono) perfettamente in tono con la mia anima.

Poi la notizia della fuoriuscita di Zamboni e del loro scioglimento. Non ne capivo la necessità, non mi sembrava così importante la sua mancanza. Non consideravo quanto fosse importante l'equilibrio delle parti nella musica dei C.S.I., né mi rendevo conto del valore di Zamboni.

Di lì a poco ho comprato questo libro.

In queste pagine possiamo trovare embrioni di idee che verranno poi sviluppate in "Tabula Rasa Elettrificata" e "Co.Dex" (il primo album solista di Ferretti). A questo punto mi sono reso conto delle doti di Zamboni (in primis il suo adorabile umorismo caustico), e di quante sue idee finivano poi nei testi scritti da Ferretti. Cavolo dire che senza di lui i C.S.I. non erano la stessa cosa è stato un bell'atto di coerenza.

Poi sono arrivati i P.G.R. ed ho capito finalmente che il capitolo C.S.I. era definitivamente chiuso. Da lì in poi i percorsi musicali e spirtuali di Giovanni Lindo Ferretti hanno iniziato a divergere sempre più dai miei. Ma... così vanno le cose, così devono andare!

Rimangono una manciata di preziosi gioielli che mi danno ancora i brividi, come han fatto fin dal primo ascolto (o fin dalla prima lettura).

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